Se si guida con la pioggia, è fondamentale usare prudenza e attenzione: anche le condizioni del veicolo sono della massima importanza.
La guida sotto la pioggia costituisce un importante “banco di prova” per testare le qualità che fanno di un conducente un “buon automobilista” (che è ben diverso dal “bravo automobilista”). Occorrono, cioè, calma e prudenza prima di tutto. “Vietato” farsi prendere dal panico e preoccuparsi di non essere in grado di governare l’auto. Milioni di automobilisti viaggiano tutti i giorni, in tutto il mondo, in qualsiasi condizione climatica: non ha quindi senso permettere al terrore di prendere il sopravvento. È sufficiente, se mai, ascoltare i propri sensi e – questo sì – accettare quel minimo di “paura” (intesa come timore) che può rendere la guida ancora più prudente e rispettosa della propria, e soprattutto altrui, sicurezza.
In questa guida analizziamo cosa si intende per guida con la pioggia: quali sono i pericoli da valutare prima di mettersi alla guida, i possibili rischi da mettere in conto (su tutti: la minore aderenza delle gomme e l’aquaplaning, ma anche l’eventualità di dover guidare in condizioni di scarsa visibilità), e come agire di conseguenza. Vale a dire: quali precauzioni adottare. Cioè: sapere prima come si disappannano i vetri, essere sicuri di poter contare su un impianto frenante efficiente e su pneumatici in buono stato, viaggiare con le luci e i tergicristalli in ordine, controllare la propria velocità, mantenere un’adeguata distanza di sicurezza dai veicoli che precedono.
La guida con pioggia forte deve essere valutata preventivamente: se non è proprio il caso, meglio aspettare condizioni meteo migliori. Tuttavia, può sempre accadere di trovarsi all’improvviso nel bel mezzo di un acquazzone. In effetti, i mutamenti climatici degli ultimi anni lasciano – purtroppo – sempre più spazio a fenomeni di rovesci improvvisi e talvolta di una certa violenza, che non sempre sono prevedibili.
Per questo è importante prepararsi all’eventualità di dover affrontare una “sessione” di guida sul bagnato. Gli accorgimenti da adottare sono, come si indicava più sopra, tutti rivolti alla massima prudenza. Di seguito un riassunto dei “punti” da tenere a mente quando si guida in caso di forte pioggia.
La guida durante un temporale è ancora più delicata della guida sotto la pioggia. È fondamentale aumentare ancora di più la distanza di sicurezza dal veicolo che precede, ridurre ulteriormente la propria velocità, fare ancora più attenzione non soltanto alle altre vetture o agli autocarri e pullman, ma anche – e soprattutto – a ciclisti, pedoni e motociclisti, che possono risultare ancora meno visibili.
Sapere valutare i pericoli, prima di mettersi alla guida con la pioggia o un temporale, è di grande importanza. La guida sul bagnato va affrontata conoscendo attentamente le condizioni del veicolo (luci, gomme, tergicristalli), sapendo che bisogna aumentare la distanza di sicurezza dagli altri veicoli, moderare la propria velocità, non accelerare né frenare bruscamente e percorrere le curve con la massima attenzione.
Non per niente, i corsi di guida sicura contemplano lezioni di guida in condizioni-limite: questo, oltre che aiutare gli automobilisti a conoscere al meglio i rischi che possono verificarsi durante la guida, offre un innegabile beneficio di natura psicologica. Non si insegna, cioè, a essere “temerari” (e ci mancherebbe!), quanto ad “ascoltare” le proprie sensazioni e a regolarsi di conseguenza.
Se si ha paura di guidare con la pioggia, non c’è niente di cui vergognarsi: meglio un automobilista timoroso ma prudente, che un guidatore che cerca di sfidare e vincere le proprie paure senza una necessaria preparazione. In caso di eccessivo timore, è meglio per tutti rimandare il viaggio o parcheggiare la vettura al sicuro e aspettare che la pioggia sia terminata.
Bisogna poi tenere conto che una situazione di forte pioggia, o un temporale prolungato (quali, purtroppo, da tempo ci so trova sempre di più a dovere far fronte) possono nascondere un’insidia particolarmente pericolosa: quella, cioè, di trovarsi in un tratto di strada allagato, con tutti i rischi che ciò comporta. In questi casi è importante evitare sottopassi o strade che corrono a ridosso degli argini dei fiumi (se proprio non sia possibile fermarsi in sicurezza, o restare a casa).
L’aquaplaning è uno dei principali rischi della guida sul bagnato. Può verificarsi quando gli pneumatici della vettura iniziano a galleggiare su una pozzanghera, a causa del fatto che il battistrada non riesce ad espellere una sufficiente quantità di acqua dalle sue scanalature. La pericolosità dell’aquaplaning nasce dalla pressoché totale perdita di aderenza da parte delle ruote: in sostanza, il veicolo può diventare ingovernabile, tanto più se coinvolge tutte le ruote della vettura. Principali cause dell’aquaplaning sono:
Quando piove, ne deriva una scarsa aderenza del veicolo sulla strada. Per questo, vale quanto detto più sopra a proposito della velocità da tenere, della “delicatezza” sui comandi (sterzo, acceleratore, freni) e delle condizioni degli pneumatici.
Una condizione di ridotta aderenza può verificarsi non soltanto in caso di forte e prolungata pioggia, ma anche quando inizia a piovere dopo lunghi periodi di asciutto. In quest’ultimo caso, il rischio è che lo smog che si è depositato sull’asfalto si trasformi, a contatto con l’acqua, in un liquido pericolosamente scivoloso. È indispensabile osservare la massima attenzione, per non rischiare di compromettere la già minore aderenza degli pneumatici sull’asfalto in caso di pioggia.
Quando piove, la visibilità verso l’esterno diminuisce. Un po’ per la condensa che tende a formarsi sui vetri, appannandoli (ne parliamo più diffusamente qui sotto), e un po’ per i naturali effetti visivi causati dalla caduta della pioggia. Per questo, è importante moderare la velocità, tenere accesi gli anabbaglianti e prestare ancora più attenzione agli altri veicoli, ai pedoni, ai ciclisti e ai motociclisti.
Con la pioggia, e il conseguente aumento dell’umidità nell’abitacolo, i vetri possono appannarsi. Questo avviene perché la temperatura all’interno del veicolo è più elevata rispetto a quella esterna. Per disappannare i vetri dell’auto, si può mettere l’aria condizionata calda al valore massimo, per qualche secondo, orientando le bocchette di aerazione verso il parabrezza e i finestrini. In alternativa, è possibile abbassare di qualche centimetro i vetri laterali, in modo da favorire l’uscita dell’aria più calda verso l’esterno. Per essere ancora più sicuri, si possono utilizzare gli spray anti-appannanti che rimuovono la condensa dai vetri.
Elenchiamo di seguito una serie di suggerimenti per essere ragionevolmente certi di guidare in sicurezza con la pioggia.
Nella guida sul bagnato, l’impianto frenante è fondamentale – come in qualsiasi altra situazione -, tuttavia nella manovra il piede deve essere “delicato”. Dal punto di vista tecnico, è bene, quando la pioggia è cessata, porsi in un luogo sicuro (magari un piazzale poco frequentato) e dare due o tre energiche frenate. In questo modo, si favorisce l’asciugatura dei dischi dei freni.
Se si guida con la pioggia, la velocità deve essere moderata. La legge prescrive un limite massimo di 110 km/h in autostrada e 90 km/h sulle strade extraurbane principali (“superstrade”). Si tratta, in effetti, di soglie che non si devono oltrepassare. È chiaro che quando piove bisogna regolare la propria andatura in modo da:
Quale distanza di sicurezza deve esserci se si guida sul bagnato? Sotto la pioggia è necessario aumentare la propria distanza dal veicolo che precede. Di quanto tale distanza debba essere, dipende da molti fattori (carico a bordo, condizioni delle gomme, stato del fondo stradale, intensità dei fenomeni atmosferici, efficienza dell’impianto frenante, stanchezza del conducente).
In linea di massima, per minimizzare gli effetti della ridotta aderenza degli pneumatici sul bagnato gli esperti consigliano di aumentare la distanza dal veicolo che precede dal 20% all’80% (a seconda delle condizioni).
Nella normalità dei casi, chi procede a 50 km/h è bene che si tenga ad almeno 25 metri dal veicolo che precede. Se si viaggia a 90 km/h, la distanza di sicurezza adeguata sale ad almeno 60 metri, e se si viaggia a 130 km/h non si dovrebbe scendere al di sotto di 108-110 metri. Se si guida sotto la pioggia e si procede a 50 km/h, dunque, la distanza di sicurezza va aumentata ad almeno 30-45 metri, e così via.
Per guidare in sicurezza quando piove, bisogna tenere presente che i fari anabbaglianti devono essere accesi anche di giorno, e anche nei centri urbani. inoltre, tutte le lampadine devono essere perfettamente funzionanti (non soltanto quelle delle “mezze luci”, dunque, ma anche le luci di posizione anteriori e posteriori, gli “stop”, gli indicatori di direzione, le luci di retromarcia e le luci targa).
È sottinteso che nella guida sotto la pioggia il tergicristallo deve svolgere al meglio la propria funzione. Con questa considerazione, ci si riferisce non soltanto al fatto che tutti i comandi devono essere in ordine (varie velocità e intermittenza), ma che anche le spazzole siano in grado di detergere il parabrezza dall’acqua. Se si notano delle sottili righe o chiazze di acqua, o se – peggio! – le spazzole iniziano a sfilacciarsi, bisogna sostituirle immediatamente.
Nella guida sotto la pioggia, l’aderenza delle gomme gioca un ruolo fondamentale ai fini della sicurezza. È essenziale avere cura degli pneumatici, perché un adeguato spessore del battistrada aiuta a limitare – se non a minimizzare – i rischi di aquaplaning. Le scanalature del battistrada devono sempre essere profonde almeno 3 mm. Per controllarne lo spessore, è sufficiente munirsi di uno spessimetro, oppure una moneta da 2 euro (se la parte esterna della moneta penetra per intero nel battistrada, va bene; altrimenti, meglio pensare di sostituire entrambe le gomme dello stesso assale). Un valido aiuto arriva dagli indicatori di usura che sono presenti sulla spalla dello pneumatico e fra le scanalature.
Anche la pressione degli pneumatici è importante: è bene essere sicuri che le gomme siano alla corretta pressione di gonfiaggio (i riferimenti, relativi alle varie situazioni di carico, sono disponibili nel libretto di uso e manutenzione del veicolo e sulle targhette adesive collocate in corrispondenza della battuta della porta lato guida e/o dietro allo sportellino del bocchettone di rifornimento del carburante).
Il sistema di disappannamento dei vetri deve essere sempre funzionante: se, quando si guida sotto la pioggia, il parabrezza inizia ad appannarsi (ed è un fenomeno del tutto naturale), la già scarsa visibilità si riduce ulteriormente, ed è molto pericoloso. Ad ogni tagliando, è bene verificare che l’impianto A/C sia in grado di svolgere la propria funzione. Lo stesso vale per il lunotto termico.
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